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AMARE ED ESSERE AMATI

L'amore muove le montagne. Irruento come un tornado, inaspettato come le cose più belle, causa di turbamento e sofferenza, perché autentico. Amore sono due guance che sanno ancora arrossire dall'imbarazzo. Sa essere anche così maledetto: ha la capacità di far attorcigliare la lingua e perdere l'uso della parola, il cuore batte all'impazzata, tanto che dà l'impressione di voler uscire dal petto, le mani iniziano a sudare, e sembra che il cervello non voglia affatto collaborazione, tanto da perdere totalmente la ragione, perchè si è troppo vincolati a concentrare l'attenzione sull'altra persona. Amore è la luce negli occhi, la gioia nel cuore, quando si avverte, si percepisce il brivido sulla pelle, quel leggere tremolio, nonostante non faccia freddo.


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Amore è tempesta, terremoto, palpitazione, un ciclone di stati d'animo. Amore è irrazionalità: la mente tace; a parlare è il cuore. È l'istante in cui si dispongono in secondo piano il controllo, l'autogestione, la supremazia di sé stessi e ci si abbandona alla follia, al desiderio, alla necessità, all'istinto. Sentimento che brucia, irrompe e prende vita principalmente in fase adolescenziale, vanta una potenza tale da comportare persino una possibile autodistruzione: i ragazzi, esseri tanto fragili quanto effimeri, godono di una sensibilità straordinaria. Sembra un paradosso, ma nell'amore due esseri diventano uno, e tuttavia restano due. La soluzione consiste nell'unione, nella completa fusione con l'altra persona. Non si parla pertanto di un rapporto in cui vi è l'annullamento dell'individualità dei due soggetti, ma di uno in cui entrambi sono in grado di donare all'altro, arricchendosi a vicenda, generando felicità reciproca. L'essere innamorato comporta un desiderio ossessivo di possesso, l'amare è quella componente che oltre a ricevere, dona, raramente dal punto di vista materiale. Si tratta di una padronanza dei sentimenti che sembra contrastare la natura infantile, quasi morbosa dell'essere innamorati. Eppure non riescono a procedere separati, si conseguono, dipendono, si corrispondono. Pregnante è il linguaggio dell'innamorato, il quale si dimostra essere un"ingenuo dagli occhi bendati": l'immaginazione. Quante volte amiamo lasciarci andare, abbandonarci ai sogni, ai desideri ardenti, impetuosi, quelli più profondi, che risiedono nella parte più intima dell'anima, il subconscio. È una via di fuga, un modo per esorcizzare ciò che causa angoscia, ansia e turbamento. Elaborando una finzione, l'innamorato combatte idealmente i propri demoni, vede sé stesso pieno di dignità, e in questo luogo ambiguo, giunge alla quiete, una piccola rivincita. Pochi ma buoni: c'è poi chi nutre la passione per la lettura. Chi ha il coraggio di tuffarsi nella fantasia, può considerarsi un vero sognatore. Amare o essere amati? Questo è il dilemma. Abituati a concentrarci primariamente sulla seconda alternativa, trascuriamo la prima. Vince dentro di noi il bisogno di sentirci costantemente apprezzati, valorizzati, compresi, di attraversare il prossimo. È come se rincorressimo sempre quella sensazione di appagamento e di soddisfazione personale, ottenuta solo se accettati da chi ci circonda. Amate a prescindere. Amate voi stessi, abbiate stima del vostro essere, siete speciali nella vostra unicità: non si tratta di egoismo o egocentrismo, ma di amor proprio. Amate. Siate promotori del sorriso, diffondete gioia e colore nel mondo, sopraffatto dalla tristezza, dalla passività, dalla violenza. Amate in modo viscerale passanti, anziani, bambini. C'è ancora una speranza. Amate. Perchè solo l'amore potrà salvare il mondo.



-Annamaria Rago

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